Il catalogo di Mister Drink conta oltre 200 referenze di birre, artigianali e in bottiglia: per conoscere più da vicino i marchi che fanno parte della nostra selezione ogni mese vi presenteremo una birra: iniziamo con la Birra Pilsner!

STORIA

Per risalire all’origine della birra Pilsner dobbiamo viaggiare nel tempo: ci troviamo nel periodo storico dell’Ottocento, e all’epoca nella regione tedesca della Baviera si producono con successo le birre della tipologia Lager. Esse sono chiare ed a bassa fermentazione, ovvero prodotte con lieviti che “lavorano” a temperature non troppo elevate

Nello stesso periodo in Boemia (situata nell’attuale Repubblica Ceca) venivano invece prodotte birre ad alta fermentazione, spesso torbide e scure, talmente variabili e diverse l’una dall’altra che mentre alcune venivano consumate abitualmente, di altre ne venivano addirittura gettati via barili interi. Soprattutto la torbidezza era una caratteristica che non era propriamente apprezzata da tutti, poiché i lieviti rimanevano in sospensione all’interno della birra rendendola meno “attraente” e conservabile solo per periodi di tempo limitati. Ma la birra boema, seppur mediamente di scarso pregio, poteva contare su un ingrediente la cui qualità non aveva paragoni nel resto dell’Europa: il luppolo. Già a partire dal IX secolo l’imperatore del Sacro Romano Impero nonché re di Boemia Venceslao (che fu fatto poi perfino santo) proibì l’esportazione dei luppoli boemi, al fine di proteggere questa prerogativa del proprio territorio. Uno dei più famosi luppoli è lo Žatec, prodotto ancor oggi nell’omonima città e conosciuto anche come Saaz.

Fu dunque in questo contesto storico che il birrificio Mestansky Pivovar (Bürger Brauerei), ubicato nella città boema di Plzen (il cui nome in tedesco è Pilsen) prese al suo servizio un famoso mastro birraio bavarese, tale Josef Groll, esperto nella produzione di birre Lager.

Messosi al lavoro, Groll ideò una metodologia che permettesse di far sedimentare i lieviti in sospensione, separandoli così dalla birra, e utilizzando un nuovo metodo di tostatura del malto basato sullo sfruttamento del calore indiretto. Fu così che nel 1842, per la prima volta, si ottenne una variante chiara, limpida e dal sapore leggermente amarognolo e luppolato, caratterizzata inoltre da una grande conservabilità: la birra Pilsner (detta anche Pilsener) che oggi tutti conosciamo. Il segreto di questo prodotto va ricercato non solo nelle specifiche modalità di lavorazione, ma anche negli ingredienti: malto chiaro, acqua oligominerale di sorgente e pregiato luppolo della varietà Žatec (Saaz).

Di lì a poco nacque così il birrificio Plzenský Prazdroj (conosciuto probabilmente di più per il suo prodotto più famoso: la birra Pilsner Urquell), che già solo pochi anni dopo l’invenzione della Pilsner la esportava con successo all’estero. La Pilsner era richiestissima in tutta Europa: prima approdò a Vienna (1865), qualche anno dopo a Parigi (1865) sino ad arrivare, nel 1874, a varcare l’Atlantico per una fiorente esportazione negli Stati Uniti d’America. Verso gli inizi del Novecento, la Plzenský Prazdroj produceva l’esorbitante volume di oltre un milione di ettolitri all’anno, e non stupisce il fatto che il suo stile (“Pilsner Brauart”) venne copiato in tutto il mondo. A tutela dello stile originale, il marchio “Pilsner Bier” venne registrato presso la Camera di Commercio di Pilsen, seguito dalla birra denominata “Pilsner Urquell” nel 1898.

Caso strano per le birre, ma solo una può essere infatti considerata la vera capostipite della birra Pilsner: la Pilsner Urquell il cui nome significa, per l’appunto, “l’originale di Pilsen”. Nativa proprio della città di di Pilsen, questa birra è prodotta con ingredienti di indiscussa qualità come orzo proveniente dalla Moravia, luppolo della pregiata varietà Saaz e l’acqua pura e oligominerale delle sorgenti della zona.

CARATTERISTICHE

Il colore della Pilsner Urquell è giallo dorato brillante, e appena versata si forma una schiuma densa e abbondante. Il profumo richiama intensamente al malto d’orzo ed al luppolo, mentre sono presenti anche delicate note floreali. Il sapore è un ottimo equilibrio fra l’amaro del luppolo e il dolce tipico del malto; il finale è fresco, piacevole e solo lievemente astringente. La temperatura di servizio ideale si aggira intorno ai 7°C; la Pilsner Urquell va rigorosamente servita in un tipico calice, piccolo e dalla forma cosiddetta “a tulipano”. Ottima da bere da sola, questa birra può anche accompagnarsi a primi piatti, carni arrosto o affumicate e fritture leggere.